13° Trofeo Deccla Cartagena 2007

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Report sulla gara di Cartagena, Settembre 2007

 

 

Di Enrico “GuzziRock”

 

Tutto in realtà comincia quando, a Fabio “fast faboulous”, infortunatosi a Franciacorta, viene in mente di proporre proprio me come suo sostituto per correre la gara in Spagna.
Una telefonata informale di Livio (del team T.N.T. insieme a Lalla e Daniele) mi avvisa che “stai per ricevere una telefonata da Orazio….”
Dopo pochi minuti Orazio mi chiama, (per chi non lo conosce, Orazio è il proprietario della moto e padrone e capo supremo del team Will Coyote e di tutti i sui piloti e meccanici!!!) e mi propone di unirmi al team…è fatta!
Prenoto in fretta e furia il volo aereo per Valencia, spedisco tuta, casco, stivali ecc.ecc. con il furgone dell’ oramai “nemico” team T.N.T. e via, comincia l’avventura.

Vivere una gara di endurance da spettatori è già una cosa di per se esaltante, ma sapere che poi tra quei cordoli ci sarai proprio tu a gareggiare e con una moto “vera” è una sensazione esaltante e terrificante allo stesso tempo.
Io non sono un pilota e non pensavo di essere ancora pronto per affrontare una gara vera (perché checchè se ne dica…di gara vera si tratta) ma non ho potuto rinunciare ad una occasione così speciale per utilizzare la mia licenza (di pilota, appunto) altrimenti clamorosamente ingiustificata.
Dire che è stata una situazione rocambolesca è riduttivo e minimale; i fatti, nel loro susseguirsi meriterebbero un racconto ben più lungo e dettagliato, ma…sarò breve!

Giovedì sera: arrivati al circuito si materializza concretamente tutto quello che avevo visto nei filmati dei giri in pista scaricati da youtube e forniti da Fange .
Prima iniezione di fiducia, la pista mi sembra più “piccola di come me la aspettavo…ciò è un bene!
Seconda iniezione di fiducia, noi tre Pilotos ( Orazio, Massimo “Led Zep” ed io) facciamo a piedi il giro della pista con la straordinaria consulenza di 4F alias Fabio “Fast Fabulous” che ci indica le sue traiettorie e suggerisce le marce da inserire…ciò è un bene! (forse)
Giovedì sera, cena insieme agli altri team “al Caporal” atmosfera rilassata e goliardica, il mio stomaco era cosi rilassato e goliardico che con un filettino di sgombro ero gia sazio. (eppure non mi sentivo “agitato”)

Venerdi: finalmente si scaricano le moto dal furgone, tutti i team sono indaffarati a montare/smontare/regolare…noi No! pacifici e beati a passeggiare tra il paddock perfettamente consapevoli della assoluta perfezione del nostro mezzo (la magnifica, bellissima e indiscutibilmente sexy, Guzzi gialla N°46!!! Anche detta ‘o animale)
Infatti, giunta l’ora, il Maestro (tale Firmino) accende il motorone (sapientemente coaudivato dal Tiziano) ed il nostro leader entra in pista, fa 4 giri, rientra ai box (giusto per una aggiustatina a getti) e mi consegna la SUA moto, esortandomi a fare più giri possibile per imparare a conoscere moto e pista. (non avevo mai guidato una moto “da corsa” vera e non avevo mai girato a Cartagena)
Comincio ad inanellare una serie di giri e capisco subito di non aver capito niente o quasi…ciò non e un bene!
Giro dopo giro però comincio a prendere confidenza con il circuito che si dimostra esattamente come me lo avevano raccontato: una meraviglia!
Concludo la mia sessione di giri strappando un 2’01” (2’04” di passo) che nessuno si sarebbe aspettato…e ciò è molto bene (fin troppo)
Ovviamente, dopo questi risultati, tutto il team stava già pregustando il sapore del podio misto a quelle di sverniciate incredibili agli avversari, doppiaggi all’esterno delle curve ecc. ecc. Insomma tutte quelle ovviamente cose alla nostra portata.
Rientro in pista dopo il turno del mio team mate Led Zep e dopo pochi giri senza tirare troppo, arrivo in fondo al rettilineo e subito prima di staccare sento un TOC! secco e metallico…e ciò NON E’ PER NIENTE BENE!!!
Rientro ai box con un solo cilindro funzionante ed il verdetto è catastrofico: rotta una valvola (conficcata nella testata) storte aste e cosi via, inoltre di quelle valvole speciali non ci sono ricambi!
I nostri meccanici incrociano gli sguardi…attimi di suspance…ancora qualche attimo di suspance… poi Il Maestro si eclissa scomparendo tra i box…

…dopo poco se ne torna con un motore apparentemente intero e rivolgendosi al Tiziano (che fino a quel momento credeva di essere venuto in vacanza) sentenzia: Alura…metem ste termiche chi in te quel motur li, ma ghè da cambiar le biele …insomma io non lo so scrivere il “milanes” ma sta di fatto che in un paio d’ore di lavoro perfettamente sincronizzato i due (per me, veri ed unici protagonisti della gara) ricompongono il motore, che nel frattempo ha cambiato corsa, alesaggio e cilindrata!
Con la tranquillità che solo lui si può permettere il Maestro pigia lo start ed il motore si avvia al primo colpo…e ciò è Mooooolto bene!
Ci accorgiamo però che la spia dell’alternatore è accesa e che lo stesso non carica, poco male si dice, sarà un contatto?!?
Dopo poco il Tiziano scopre invece che SI E’ SPEZZATO L’ALBERO MOTORE! All’altezza dell’alternatore e questo ovviamente NON E’ PER NIENTE BENE!!!

Oramai erano “le cinco de la tarde” ma i nostri due eroi cosa decidono…fatto novanta…
Ricominciano a smontare la moto e ci ritroveremo sabato mattina…

Sabato, giorno della gara, ore 7.30 del mattino:
la nostra mot…eh ehm… la moto di Orazio è sparpagliata per tutto il box e Fabio (4F) se ne gironzola con il nostro albero motore in mano…
Firmino e Tiziano, sincronizzati come una macchina a controllo numerico ci fanno partecipare ad uno dei miracoli di meccanica a cui difficilmente è concesso assistere.
Riusciranno in tempo utile per le qualifiche a riconsegnarci una moto perfettamente funzionante e performante…e ciò oltre che essere un bene è un enorme capolavoro di conoscenza, esperienza e passione.
Io cerco a mio modo di ringraziarli per il loro lavoro strappando un (non proprio capolavoro)2’02” e rotti che ci varrà comunque una buona posizione i griglia di partenza.
La nostra strategia prevede cambio pilota ogni nezz’ora e sarà Led Zep ad aprire le danze, seguito da Orazio e poi io.

La partenza è sempre incredibilmente emozionante, quando poi ti fanno aspettare dieci minuti sotto il sole con la moto accesa, diventa anche rotatoria (nel senso che ti fanno roteare los cogones) comunque vedere un mio compagno di team schierato davanti alla nostra moto in attesa della bandiera mi ha fatto venire i brividi.
La nostra gara si è poi svolta senza altri inconvenienti i miei compagni di team si sono migliorati scendendo con i tempi, rispetto alle prove libere (poche in realtà) e Orazio si è prodotto in un exploit eccezionale girando più volte sul 2’08” anche senza l’ausilio del suo “supermotore”
Per me gareggiare è stata una scuola sia di pista che di vita.
Ho dovuto ragionare, scoprire, copiare,accettare cose e situazioni a cui altrimenti non avrei dato lo stesso peso o che semplicemente non si sarebbero verificate.
Vi faccio due esempi. Tanto per spiegarmi meglio.
Nonostante tutti i kilometri di pista accumulati in quest’anno, non avevo avuto molte occasioni di fare sorpassi dato che spesso la mia è la moto più lenta e soprattutto che non mi interessa ingarellarmi, il mio obiettivo era quello di imparare e quindi correvo contro me stesso.
Beh, in una gara di sei ore, ho “dovuto” fare due/trecento sorpassi e quindi decidere(senza rischiare con la moto di Orazio) se passare in staccata, in uscita, di motore, incrociando la traiettoria ecc. ecc.
Insomma i sorpassi a Cartagena sono stati la mia vera novità.
Altro esempio: dover vincere la paura!
Sono entrato nel mio turno “a luci accese” quando ormai era già buio, non avendo potuto effettuare le prove in notturna del venerdi (causa sparpagliamento della moto nel box) mi sono ritrovato a girare letteralmente nel terrore. La frustrazione di non riuscire a trovare il mio ritmo si aggiungeva alla crescente consapevolezza del rischio di caduta (Orazio ha detto: se cadi, devi cadere sotto la moto e fare in modo che non si strisci!!!) In pratica ero nel panico, e non mi stavo divertendo, dentro al casco mi dicevo chi me lo fa fare…e ciò non è affatto bene.
Inesorabilmente arriva l’errore…nella curva stretta a sinistra prima della esse, due mi passano correttamente all’interno ed io mi allargo troppo…in un nano secondo (anche quando cado riesco ad essere più veloce del Tatuato) ho pensato che forse avrei potuto chiuder la curva piegando molto…poi ho pensato che all’esterno della curva di solito c’è lo sporco…mi son ricordato che 15 giorni fa a Rijeka ho sperimentato cosa vuole dire piegare molto sullo sporco…ho confrontato i danni subiti dalla mia GuzziRock e monetizzato gli stessi se riportati sulla moto di Orazioooooooo…ho quindi optato per puntare dritto verso la ghiaia, gran frenatona e…oplà sciaff sguish, arranc, arranc, e spatasgnaus (ecco, durante lo spatasgnaus ho anche pensato che era meglio tenere la moto accesa, ed ho quindi tirato la frizione e tenuto un po’ su di acceleratore) Ovviamente con uno scatto felino mi sono steso sotto la moto, che in effetti non ha subito neanche un graffietto. In un’ attimo mi sono rimesso in sella e sono ripartito tra lo stupore dei commissari che nel frattempo erano arrivati.
Ho concluso mestamente il mio turno (un’altra decina di giri che non finivano mai) nel tormento e nello sconforto…probabilmente giravo più lento del Tatuato…ma soprattutto dovevo accettare il fatto di… avere paura!
Nella pausa ai box ho cambiato la testa, no non quella della moto, no per carità… ho cambiato la mia di testa! Parlare con Fange, Fabio e scoprire quanto loro si divertono a girare con il buio, vedere Led Zep fare il suo miglior tempo in gara, con il buio.
Considerare che non avevo nessun diritto e non potevo permettermi di “non divertirmi” con tutte le emozioni e le cose belle vissute fino a quel momento…insomma, nella pausa ai box ho cambiato testa.
Sono rientrato in anticipo, causa stanchezza ed ora tarda per il nostro Leader Orazio, e sapevo che sarei arrivato alla bandiera a scacchi! Che onore e che soddisfazione! Mi sentivo di nuovo bene, la moto era ancora perfetta, la mente era libera e di nuovo concentrata sulla pista, sulla moto, su di me che non avevo più paura del buio!!!
Ecco, questa è stata la mia Cartagena.
A tutti, ma proprio tutti i presenti voglio dire: miei cari compagni di avventura, spero di avere altre occasioni per incontrarvi ed imparare.
Grazie!


 

© Anima Guzzista