100 Miglia Franciacorta 2006

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100 MIGLIA - FRANCIACORTA

 

Report Votantonio Racing Team

 

di Davide De Martin

 

 

 

 

 

Come tutte le storie, soprattutto a lieto fine, anche questa ha un antefatto.

Marzo 2006: vengono consegnate tutte le parti necessarie a portare a termine la preparazione della moto da gara del Team Votantonio.

Settembre 2006: a Cartagena non siamo andati, abbiamo perso 220 € di biglietti aerei, e la moto del Team Votantonio è stata immolata ad altre cause, e langue sparsa a pezzi presso l’officina di casa De Martin.

Il dado è tratto, e viene suo malgrado arruolato un meccanico di moto infedeli per portare a compimento il montaggio del potente mezzo.

Sabato 28 ottobre, ore 2,00 della mattina: serriamo finalmente l’ultimo bullone, alle 2,30 la moto è sul carrello e si parte direzione Franciacorta, con moglie e tre figlie.

Alle 9 siamo già a concludere l’opera, ma è chiaro che i problemi non sono pochi: trafilaggi di olio, problemi elettrici… ma almeno il mezzo vagisce. L’estetica è quanto meno discutibile, come dire quella dell’ultimo momento, sebbene chi di moto ne capisca intuisce già l’infinita eleganza del mezzo. Il motore mancava di alcuni pezzi che facevano pisciare olio a destra e a manca, un condensatore ha detto stop sul più bello, il serbatoio pisciava benza ovunque… tutto sotto controllo!

Durante le prove il Gamba lamenta problemi, ed interviene pesantemente su tutto: freni, forcelle, posizione di guida, estrema unzione… Ma si sa il Gamba è una via di mezzo tra un perfezionista ed un sofistico. Io avrei fatto la firma la sera prima per averla in quelle condizioni. Risultato finale: 10° in griglia di partenza. Dove devo firmare?

Pre-gara: arriva San Simone da Seregno, ed in un batter d’occhio soffia una pompa da 16” al Moretti la sostituisce, rifà l’assetto, gonfia le gomme a fiato, ed impone le mani sul mezzo.

Gara 1: il Gamba cazzia tutti, anche la nonna che sta a Pesaro, ma si sa che è una via di mezzo tra un perfezionista ed un sofistico. Prima partenza col De Martin che cerca di sopravvivere alla folla di pazzi, ci riesce, sebbene le zanzare 2 e 4 tempi da kg. 130 lascino il segno sulle orecchie, soprattutto nella seconda parte del circuito. Il Molendi e Stagi mi irridono pesantemente: è un onore. Tocca al Gamba, al quale consegno la moto perfettamente funzionante… ma spenta. Temo già che mi cazzierà. Suona il telefono: è la nonna del Gamba da Pesaro, che mi cazzia per l’errore. Mi scuso, non lo farò più.

Fine prima manche, parco chiuso: siamo settimi (io continuo a cercare il modulo dove devo fare la firma). Benzina e olio nella norma, cioè sparsi sulla moto. Mentre io distraggo Enrico con bassi stratagemmi, Adelio gli gabba dal T5 il tappo dell’olio (il ns. perdeva). San Simone continua ad imporre le mani sul mezzo. Il Gamba, non cazzia, ma si lamenta di essere stanco. Concordiamo di farlo uscire allo scadere del 24° giro.

Gara 2: sarà stanco ma alla partenza sembra una fionda. La nonna chiama raccomandando la maglia di lana. Parte la controffensiva del Votantonio, dopo anni di patimenti: adesso cazzio io la nonna! Cambio pilota dopo che il Gamba ha passato 24 giri a cazziare il comando del gas (di un 850 GT, ma a lui non l’ho detto). Riparto io, stile “quei momenti che valgono una vita”. Tutto ok,… azz, no: a 17 giri dalla fine la moto inizia a scoppiettare. Ancora il condensatore (€ 3?). Mi fermo, riparto, non c’è nulla da fare. La moto va in maniera “singolare”: continuo a cercare però il modulo dove firmare. Grazie alla prima parte del circuito riesco a tenere tempi ragionevoli. La bandiera a scacchi, finalmente inizio liberamente a elargire saluti a dx e a manca.

Alla fine baci e abbracci, Adelio, Fange, Mauro,… il Gamba.
Ma “udite-udite”, tra centinaia di zanzare con gli occhi a mandorla ci sono 2 Guzzi sul podio: Stagi terzo nella classe 500 (mi inchino ai piloti ed al mezzo), il Votantonio secondo nella classe sgarruppati- 1200, solo 4° i Minchioni che a differenza ns. hanno sofferto vari problemi.

Conclusione: la cosa più importante è stata la compagnia di tutti voi, sebbene vada detto che dopo anni di attesa l’abbiamo cercata, voluta, ed è arrivata. La prossima volta andrà meglio, o magari peggio, poco importa ma si sa… questo è l’endurance baby!

 

 

 

 

 

 

© Anima Guzzista