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GMG 2007

 

A Mandello, per i Guzzisti
Cronaca delle GMG 2007

 

testo di Goffredo Puccetti

 

Il mio racconto di queste Giornate Mondiali Guzzi inizia da Roma, dove ho lasciato la Breva a fine agosto per tornare in aereo a Parigi per una decina di giorni per impegni di lavoro. L’idea era quella di riprendere il Grand Tour iniziato con Fra a inizio agosto quando siamo scesi da Briançon passando per l'Izoard e il Colle dell'Agnello (bellissimi!) e facendo tappe in Liguria e in Toscana. Complice il matrimonio di due nostri amici nelle Marche, il pacchetto viaggio prevedeva un bellissimo Roma-Conero con tappa a Macerata per tagliando dei 10000 da Moretti e a seguire un Conero-Mandello perdendosi per gli Appennini.

Purtroppo Fra si è beccata un'ernia del disco di quelle fulminanti a metà vacanza e quindi addio sogni di giri d'Italia come passeggera della pur comoda Brevotta.

Salta pure il matrimonio marchigiano e il relativo tour verso Mandello: a queste GMG andrò da solo.

Roma Genova

Parto giovedì. Ho tempo per fare Roma - Mandello con calma e così divido il viaggio in due tappe. Lascio l'Aurelia all'altezza di Roccastrada e poi inizio a gironzolare per la Maremma tra Massa Marittima e Lardarello (uuuuh che strada!!!!) e poi Volterra, Cecina, di nuovo Aurelia fino a Rapallo. Arrivo nel primo pomeriggio quindi c'è anche il tempo per farsi un bagnetto a Mulinetti, spettacolare scogliera subito dopo Recco.

Il tagliando

Il venerdì mettina ho appuntamento con Meme e Filippo dal Millepercento di Verano Brianza per il tagliando di Human Nature che ha allegramente passato i 10000 all'altezza del Bracco. Siccome toccherà aspettare che le teste si freddino per benino, prima arrivo meglio è. Quindi sveglia molto presto, niente Val Trebbia e una sola tirata in autostrada. Voi direte: uh, che noia. No, non esattamente. La Serravalle decisamente non annoia!! In tangenziale faccio benzina e incontro diversi guzzisti diretti a Mandello. Dopo essermi perso all'altezza di Sesto San Giovanni (sono uno stupido convinto che per prendere la Milano-Lecco, basti seguire il cartello che dice Lecco. Che pazzo! Ovviamente quello porta all'autostrada per Venezia. Per Lecco bisogna seguire Monza...) finalmente arrivo alla Millepercento. Nel piazzale della concessionaria, gli ultimi due gioielli della corona: la già celeberrima Zero, la special su base Griso creata da Filippo Barbacane e una Furia da brivido: al posto del tradizionale 1100 Guzzi, questo esemplare monta il famoso motore Big Bore! Approfitto del tempo a disposizione per guardarmi per bene questi due capolavori, di estetica l'uno, di ingegneria l'altro. Tra un girello su uno scooter elettrico, l'arrivo di una Griso cromatissima (che sarà esposta anche al Best in Show a Mandello) e una pizza (oops, non pagata! Vi devo una pizza!!) intanto Filippo mi riconsegna la mia motoretta tutta bella tagliandata. Si riparte destinazione Mandello!

Mandello Venerdì

Arrivo davanti alla Fabbrica per le iscrizioni. Ci sono parecchie moto per essere venerdì; vado ad iscrivermi. Chiedo la semplice formula come pilota, mi propongono la Gold, mi spiegano la storia dei cinque euro extra per vincere la moto. Spiego che è una cosa veramente di cattivo gusto e che preferisco non parteciparvi. Se invito qualcuno a casa non gli faccio pagare cinque euro in più per il caffé e la frutta. Pago e ricevo una busta con i gadgets e un simpatico: "ok, ciao!". Convintissimo di essere ad un motoraduno e non ad un mercato domando il foglio dove segnare il nome, il club di appartenenza, i chilometri effettuati... Vagamente le addette ricordano di aver sentito parlare di cose simili. Rimedio il foglietto e da bravo segno i miei dati su quel foglio destinato ad essere cestinato senza dubbio ma tant'è. Il tempo di finire l'iscrizione ed ecco che vedo all'ingresso della fabbrica l'attore Ewan Mc Gregor! È venuto qui a Mandello a ritirare una stupenda California Vintage. Mi intrufolo tra i fotografi e mi presento sfacciatamente: "ciao ho fatto un libro sulla Guzzi, ci sei anche tu...". Mi attendo da un momento all'altro che un bodyguard o lui stesso dicano: "ok, thank you now..." ma al contrario, Ewan Mc Gregor è disponibilissimo e sa pure esattamente di cosa si stia parlando: "oh yeah: the silver one!" L'ha visto di sfuggita ma non l'ha ancora guardato con calma! Ne approfitto per dirgli che se vuole passare ai giardini a Piazza Gera, abbiamo uno stand e saremmo lieti di regalargli una copia: "ok, giao'dini piasa geaa" ripete.

Non ci spero tanto, immagino che avrà una agenda bella piena, tra moto da ritirare, sessioni fotografiche e quant'altro. Saprò solo dopo che di li a poco sarà placcato dal nostro mitico agente Iko che non si limiterà ad invitarlo allo stand ma lo scorterà personalmente!! Intanto punto allo stand dove inizia il solito splendido rituale di facce che si rincontrano dopo tempo, spesso dopo troppo, troppo tempo, e riprende la magia di sempre. Ecco Jens, il danese al quale dobbiamo lo splendido orologio Guzzi! L'ho conosciuto solo via emai e pare che ci si conosca da sempre. Ecco i grandi, grandissimi Salvatore e Fabienne dalla Normandia! Ed ecco 'Guzzyo' altro francese e così via associando sempre nuove facce a vecchi nickname. Dalle nebbie di Gubbio spunta il mitico Tinazzi che perdo di vista troppo presto, mannaggia! Arrivano Alberto e Rosella col Pulmino dell'Amore Cosmico e in un attimo lo stand è pronto: striscione, poster e i nostri gadget che anche in questa edizione venderemo in numero incredibile (grazie a tutti!! Vi siete pagati almeno un altro anno di AG!). Nel frattempo arriva Olimpino o forse è solo un suo avatar tridimensionale, il nostro uomo-software e lo stand si inizia a riempire di torte sbrisolone, cantuccini (eh sì, c'erano i Cottini in zona...) vinsanti, limoncelli e altre leccornie. Gli amici bolognesi ci regalano la loro leggendaria 'Sfitladoura' (per un corso accelerato di dizione bolognesi rivolgersi a Lupastro!). Quest'anno poi c'è la novita del libro che ho curato per Mondadori. È un libro speciale che si apre e si chiude con le foto e i testi presi da Anima Guzzista; lo stand a fianco al nostro è stato riservato dalla Libreria Cavour di Lecco che ne ha qualche centinaio impilati tipo zigurrat! Emozione! Giusto il tempo di piazzarci, con Alberto che dava l'ultima mano di amido sulle polo, Andrea che riassettava il tavolino quand'ecco che arriva Iko che ha portato un amico guzzista, un certo Ewan, che vuole una dedica sul libro...

Ewan Mc Guzzi

Ormai dopo l'incontro davanti alla fabbrica la soggezione è sparita. Non si ha affatto la sensazione di trovarsi di fronte ad un' inaccessibile star di Hollywood ma di essere a chiacchierare con un semplice motociclista, appassionato di Guzzi come noi e estremamente alla mano. Con il libro aperto e la penna in mano mi blocco, non so cosa dirgli e lui se la ride: "oh, finalmente non tocca a me". Alla fine la dedica firmata da me a nome di tutta Anima Guzzista reciterà semplicemente: "to the Guzzista Ewan: one of us". Insieme al libro gli diamo anche una maglietta e un cappellino e i fotografi di Anima Guzzista immortalano il momento. Penso che se magari mi sbrigo posso anche farmi impiantare due ovaie e chiedergli una goccia di sperma in modo da avere un figlio da lui ma mentre sono lì che mi organizzo me lo portano via... Sigh... Tutti uguali, sigh...


Cena al Verde

La sera si avvicina e il passatempo principale diventa quello di sfottere quelli che arrivano solo adesso: "ah, ma se passavi cinque minuti fa, magari chiedevamo al nostro vecchio amico Ewan di farsi una briscola... Come Ewan chi? Ma lo Jedi, no? Ma certo che è un nostro vecchio amico..." e così via minchioneggiando. Ma sono subito le 1900. Sbaracchiamo e puntiamo al Verde per la cena. Quella che agli albori di AG era la cenetta informale per i primi (una decina in genere) guzzisti che arrivavano al raduno di Mandello già dal Venerdì è ormai un evento. Siamo intorno ai 150 al Verde, dove anche quest'anno mangiamo da dio nell'unico ristorante al mondo dove tra un antipasto e un risotto si possa ammirare una Guzzi V8 originale... Quest'anno lo staff ha deciso di fare un regalo a tutti i tesserati che si sono licenziati come piloti presso la FMI: una polo marchiata Anima Guzzista Squadra Corse. Nonostante lo stupore di molti quando è stata consegnata una polo anche al Tatuato, non si trattava di una burla.

E poi come tradizione c'è stata la consegna dei Premi Anima Guzzista creati nel 2003 in collaborazione con la rivista Bicilindrica.

I premiati di questa edizione, scelti tra una nutrita schiera di 'nominations' di personaggi noti e meno noti del Guzzismo sono: Ed Milich, Charles Krajka e Bruno Scola. Ecco un brevissimo profilo di questi tre Guzzisti DOCG:

Ed Milich è il fondatore di Guzzitech.com, uno dei portali web di riferimento per i guzzisti di mezzo mondo nonché appassionato pilota di Moto Guzzi. Tra le varie iniziative portate avanti da Ed attraverso guzzitech.com ricordiamo la creazione di una borsa premio per premiare i piloti su Guzzi.

Charles Krajka è una leggenda tra i Guzzisti d'oltralpe e non solo. Già campione di motociclismo su Guzzi negli anni 50, grande conoscitore di meccanica e amico di Lino Tonti, nel 1976 realizzò un exploit incredibile iscrivendo al Bol d'Or una Idroconvert, oggi visibile al Museo di Mandello.

Bruno Scola. Serve aggiungere altro?

Ed Milich (con la maglietta scura) ritratto a Daytona insieme a Gianfranco 'Guaro' Guareschi!

Le Grand Monsieur de La Guzzì: Charles Krajka, qui lo vediamo al Salone di Milano insieme ad altri due premiati: Jacques Ifrah e di nuovo il Guaro!

Bruno Scola, leggenda vivente del Guzzismo. Qui ritratto ad Albacete in compagnia di Giuseppe Ghezzi.


I Giganti

Finita la cena si ritorna velocemente a Mandello: sul palco delle GMG ci sono loro: i Giganti! Enrico Maria Papes, guzzista come la quasi totalità dei Giganti (Nota: è in corso mentre scrivo una conversione che porterà tra breve il gruppo a fregiarsi dell'etichetta di Gruppo Guzzista al 100%) è un highlander, un immortale! I Giganti io li conoscevo solo per sentito dire, certo, sapevo che erano quelli di "mettete dei fiori nei vostri cannoni" ma non li avevo mai visti, né, confesso, sapevo fossero ancora in giro prima di conoscere Enrico, chitarrista guzzista. Del resto L'highlander di cui sopra li fondò sei anni prima che io nascessi! Beh, che dire: purtroppo sono arrivato tardi e mi sono gustato solo cinque canzoni ma sono stati davvero grandi. Tra l'altro molto in sintonia con una piazza composta sia di fans della primissima ora sia di gente che li scopriva lì per la prima volta. Eccezionale e da pelle d'oca la voce di Papes ed emozionante vedere "il Enry", sul palco con la maglietta di Anima Guzzista! Dopo il concerto avrò anche il piacere di regalare il libro al mitico Papes in persona... Va che giornata: Papes, Ewan Mc Gregor... Mentre sto pensando 'ste cose ecco una voce dietro di me: "embé? E a me niente libro?" È Monica Bellucci! Si incammina verso di me ma viene superata di slancio da una vecchietta incazzatissima con un forte accento straniero: eh no, tu scusa ma io c'era prima; è una ora che aspeto dedica!" Incredibile: è la Regina Elisabetta di Inghilterra!! Eh? Come dite? Sto svalvolando? Vabbè, sono licenze poetiche però i primi due sono veri, giuro! E così venerdì finisce e io e Nello andiamo al nostro alloggio ovvero il mitico Aldo e Terri Palace Hotel: il top a Mandello.


Sabato

Il sabato inizia in 'leggera controtendenza' come direbbe Grillo: a giudicare dall'afflusso di gente e di moto del giorno prima, e considerando il meteo assolutamente favoloso, ci attendiamo il pienone che però non arriva. Sicuramente c'è un sacco di gente, ma credo che le stime finali - sul sito ufficiale parleranno di 17000 presenze - siano un po' ottimistiche. Comunque per tutto il weekend si susseguiranno queste impressioni altalenanti: parcheggio fuori dalla fabbrica pieno come non mai e corridoi deserti in fabbrica, ressa da una parte e stand vuoti dall'altra... Desolante la visita all'ex reparto esperienze, adibito a laboratorio artistico... Boh, avran fatto qualcosa la domenica ma sabato all'ora di pranzo c'era poco o nulla di interessante. Apro una piccolissima parentesi sull'organizzazione. Solo due parole, soprattutto per rassicurare tutti quelli che si sono lamentati e che ci chiedono di protestare, di fare la voce grossa di dire qualcosa: quest'anno ero a Mandello anche in veste di curatore di un libro fatto per Mondadori e quindi è per me molto difficile, se non impossibile, pretendere di poter fornire una visione obiettiva di queste GMG, vissute da semplice appassionato iscritto ad Anima Guzzista. Ci sono parecchie cose in ballo tra Anima Guzzista e l'attuale dirigenza che ancora non capiamo e che devono essere chiarite per evitare il doloroso trascinarsi di equivoci e incomprensioni. Rimandiamo quindi ad altra sede i commenti su cosa ci è piaciuto e cosa meno dal punto di vista organizzativo. Mi limito qui a ricordare il grande insegnamento di Paul Watzlawick, grande maestro della comunicazione: la comunicazione non ha un suo opposto. Le parole e il silenzio trasmettono un messaggio. Si può decidere di non fare, di non dire, di non esserci, di ignorare; ma non si può impedire a queste cose di comunicare e di significare: io ho deciso di non fare, di non dire, di non esserci, di ignorare. Ma torniamo alla visita alla Fabbrica. Per quest'anno salto la visita al Museo e alle linee di assemblaggio veicoli. Mi godo l'esposizione esterna di tutti i gioielli da corsa della Moto Guzzi e così facendo mi dimentico che solo il giorno prima avevo detto che alle 14:00 di sabato bisognava farsi trovare davanti allo stand per andare a salutare Vladi, acciaccato in ospedale a Lecco! Che figura! Vladi, perdonami e in bocca al lupo! Alle 16:00 inizia il passaparola tra i guzzisti in Piazza Gera: la V8 di Sebastiano Marcellino sarà accesa per mano del suo artefice. Ah già! Non ve lo avevo detto? c'era pure lei, la V8 Replica nel nostro stand, accanto ad una C4V del 1925, guidata tra gli altri da un tale Omobono Tenni, con tanto di piombi e punzoni del TT sui carter!

Il rito dell'accensione della V8 è... catartico!! Per chi se lo fosse perso, eccolo qui! Il resto della giornata, lo passo tra lo stand di AG e i nostri vicini di tenda della Libreria Cavour a fare il fico (salve bella giuovane, vuole che le dedichi il libro? No? Un chinotto magari? Un tamarindo, niente?...) poi insieme al mitico Fabio Aldeghi alle 17:00 (che diventeranno poi 19:00 y mira los marones que dieventan quadrados!...) abbiamo appuntamento sul palco per presentare il libro: stavolta ho studiato, signora maestra, e non farfuglio come mio solito. Mentre la Mas Band si produce nel sound check più lungo della storia della musica (giuro, nemmeno Phil Collins testa le batterie in quel modo, con la grancassa che martella come un metronomo per dieci minuti... y mira los marones que dieventan cubicos!!) mi godo lo spettacolo delle special che vanno ad allinearsi ai piedi del palco per il concorso della più bella delle GMG. Saranno poi chiamate sul palco una a una per essere sottoposte al vaglio della giuria, composta da noti personaggi delle community Guzziste più seguite. Per noi di Anima Guzzista è presente Sua Competenza Fange! Come da copione, il genio di Filippo Barbacane sbanca! La Anima e la Zero rappresentano un uno-due da ko tecnico! Signori miei, quest'uomo va fatto giurato subito e le sue creazioni ritirate per manifesta superiorità. Special capaci di competere con Anima o la Zero all'orizzonte non se ne vedono. Intanto si fa sera e mentre i primi stand chiudono, ci ritroviamo nell'impossibilità di farlo: continua a passare gente, quindi restiamo aperti e quando di stand aperto è rimasto solo il nostro, l'effetto Times Square aumenta: dagli zelanti impiegati della Guzzi che dimostrano i benefici di un burn out (mitico Krime!) ad un corteo funebre che si porta a spalla un jappomunito ribattezzato barahonda, insieme alle varie delegazioni di Guzzisti stranieri, più o meno sobri man mano che la notte avanza, passando per campioni del calibro di Patrignani e Ubbiali, insomma tutto passa davanti al nostro stand: no AG, no party. Ma ad una certa ora anche Rosella, il Tatuato e gli altri indomiti staffisti decidono che è tempo di sbaraccare. Una delegazione del Pregiatissimo Corpo di Ballo di Anima Guzzista si recherà al Lido per continuare la festa. Il Consiglio direttivo di Anima Guzzista, pensando anche ai bambini a casa, ci tiene a prendere le distanze da certe coreografie di cui resta traccia in alcuni report fotografici...

Domenica - Mandello - Alsazia

È anche quest'anno si arriva alla domenica. Ovvero al momento in cui si rifanno le valigie e si riparte. La decisione alquanto discutibile di anticipare tutte le premiazioni al sabato rende la mattinata di domenica piuttosto vuota. Al nostro stand scattiamo qualche foto di rito. Per quanto mi riguarda, c'è il sole e la Svizzera mi attende con due bei passi in programma che non ho mai fatto: Il San Gottardo e il Sustenpass. Settembre andiamo! È tempo di migrare! Salutoni baci e abbracci e via verso i passi. Il primo dovrò tornare a vederlo visto che a partire dai primi tornanti sopra Airolo c'erano le nuvole e una visibilità ridottissima (nonché un freddo dell'ostia!) quindi i leggendari scorci alpini li ho visti solo nelle cartoline al negozio in cima al passo; ma la strada decisamente non mi ha fatto impazzire con tutti quei tornanti strettissimi e il pavé al posto dell'asfalto. Di ben altro tenore la discesona sul versante nord (una pista!) e il Sustenpass: asfalto perfetto, curve e controcurve e sole e un panorama mozzafiato! E tempo di chiedere alla Breva di non farsi mettere i piedi in testa e il ritmo si fa franco et iolando, complice l'imperativo categorico di lasciare dietro e sempre e solo dietro 'sto cacchio di GS giallo! Missione compiuta fino al passo, poi lo faccio passare e gli restituisco il favore: a-ha! Lo vedi quanto è divertente guidare con un minchia che ti entra negli specchietti? Arrivati a fondo valle decidiamo per un tregua onorevole e finiscono le ostilità. :-) Dopo il Sustenpass vedo che sono parecchio in ritardo sulla mia tabella di marcia: altro che tramonto a Notre Dame de Haut de Ronchamp, qui sono ancora nel bel mezzo della Svizzera: decido quindi di munirmi di bollino per le autostrade per fare prima verso Basilea. Bella pensata: cento chilometri di coda. Coda di automobilisti svizzeri per giunta, poco avezzi al civile costume francese che impone all'inferiore lamierato di fare luogo al nobile centauro... Macché qui tocca sfanalare, sclacsonare, suggerire destinazioni turistiche all'autista e alla di lui sorella, salutare gli antenati scomparsi e soffermarsi sulla professione antica di molte, moltissimi madri di elvetici automobilisti... Il tutto, mi rendo conto, contribuirà a gettare un certo discredito sui motociclisti... della Val de Marne, vista la mia targa! Desolé, mes amis! Nella circostanza, un pensiero affettuoso vada ai motociclisti elvetici: evidentemente lobotomizzati da piccoli, essi restano in fila anche quando potrebbero passare... Eh no! Fermi lì a rivendicare lo stesso spazio di un tir in colonna! Io e altri motociclisti con targa francese - seguiti da un paio di Harleyisti elvetici che, ispirati, hanno deciso di provare la botta di adrenalina del passare tra due file di macchine ferme - decidiamo che non siamo psicologi e li lasciamo contenti a contribuire all'ingorgo. Ma comunqe ormai è fatta e arrivo alle porte di Basilea che fa quasi buio. Quasi perché sto andando verso nord e sono due ore che tramonta, tramonta ma non tramonta mai. Da Basilea mi ricordo i nomi dei paeselli dell'Alsazia da attraversare per riallacciarmi alla N19 all'altezza di Dannemarie. Uh, se me li ricordo! Mi fiondo fresco e sicuro e appena varcato il confine ovviamente mi perdo. Cosa che consiglio vivamente a chiunque sia in moto nell'Alsazia meridionale: andate a caso: paeselli uno più simpatico dell'altro e strade favolose. Quando inzia davvero a fare scuro, inizio a cercarmi un'alberghetto. Spunta un "Le Cheval Blanc" che a 30 euro la singola, è una manna. C'è pure il televisore e fra poco inizia la partita della Francia alla coppa del mondo di rugby. Come dite? Inizia a fregarvene sempre meno? E avete ragione. Della tappa del lunedì mattina allora, dall'Alsazia alla scrivania dell'ufficio non vi racconto nulla. E della moto? Come è andata? Nemmeno? Non che ci sia niente da raccontare, che palle 'ste Guzzi moderne che non gli succede più nulla! Vabbè, ho capito, vi saluto. Alla prossima!

 

 

© Anima Guzzista