CLASSIFICAZIONI
DEGLI OLI MOTORE
Gli oli motore devono
essere adeguati alle diverse esigenze di lubrificazione derivanti dalle
condizioni di funzionamento e pertanto si differenziano, anche
notevolmente, come caratteristiche e prestazioni.
Per distinguere questi
oli è quindi necessario ricorrere ad opportuni sistemi di
classificazione.
I sistemi di
classificazione più usati sono quelli basati sulla viscosità, sulle
condizioni di esercizio e sulle prestazioni.
Classificazione
SAE
Classificazione
API
Classificazione
in base alla viscosità (SAE)
Per stabilire una
differenziazione degli oli lubrificanti secondo la loro viscosità ci si
riferisce alla classifica SAE (Society of Automotive Engineers).
Essa stabilisce che gii
oli vengano raggruppati in diverse classi o gradazioni, ciascuna delle
quali, contraddistinta da un numero convenzionale, raggruppa oli che
rientrano in determinati limiti di viscosità. La classificazione è
schematizzata nella tab. I: in essa sono riportati gli intervalli
di viscosità di ciascuna gradazione alle temperature di riferimento
stabilite dalla SAE.
Tab.
I - Classificazione SAE per gli oli motore.
(*) Gli oli con
viscosità a -18°C inferiore a 5000 cP possono essere designati 15W.
Tali temperature
riproducono due condizioni estreme che si possono verificare nel
funzionamento dei motori:
— a freddo (—18°C),
in fase di avviamento in climi particolarmente rigidi;
— a caldo (100°C),
nel funzionamento a regime dei motori. Questa
temperatura, scelta originariamente come rappresentativa delle temperature
dell'olio nella coppa durante il funzionamento a regime, è tuttora valida
per definire le gradazioni SAE; tuttavia bisogna tener presente che, con
il progredire della tecnica motoristica, attualmente le temperature
dell'olio nella coppa possono raggiungere valori sensibilmente superiori
(fino ed oltre 150°C).
I numeri convenzionali
delle gradazioni SAE, definite alla temperatura di —18°C sono seguiti
dalla lettera W, iniziale della parola inglese " winter "
(inverno), per indicare appunto le
condizioni climatiche nelle quali tali oli sono chiamati a lavorare.
Tab. II
- Proposta di nuova classificazione SAE per gli oli motore.
I valori di viscosità
stabiliti dalla SAE, riportati in grassetto nella tabella, sono espressi
in centipoises per la temperatura di —18°C ed in centistokes per la
temperatura di 100°C.
La classificazione SAE
degli oli lubrificanti subirà entro il 1981 alcune sostanziali modifiche.
Nella proposta
pubblicata dalla SAE è prevista l'introduzione di due ulteriori
gradazioni di viscosità denominate OW e 25W.
La nuova proposta di
classificazione è riportata nella tab. II; le gradazioni SAE seguite
dalla lettera W saranno definite ad alta temperatura (100°C) da una
viscosità minima ed a bassa temperatura da una viscosità massima non
più misurata a —18°C ma a temperature variabili;
verrà inoltre
introdotta la misura della pompabilità dell'olio.
Le gradazioni SAE che
non sono seguite dalla lettera W restano per il momento invariate e
saranno ancora definite da un intervallo di viscosità misurato a 100°C.
Gli oli la cui
viscosità rientra in uno solo degli intervalli previsti dalla classifica
SAE vengono chiamati unigradi oppure a gradazione singola e sono definiti
soltanto dal corrispondente numero.
Gli oli le cui
viscosità rientrano contemporaneamente in una gradazione definita a
freddo (W) ed in una definita a caldo (100°C) sono detti multigradi o a
gradazione multipla e vengono contraddistinti dai due numeri SAE
corrispondenti (es. 15W/50).
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Classificazione
in base alle condizioni di esercizio ed alle prestazioni
La classificazione SAE.
fondata sulla viscosità, non risponde alla esigenza di definire il
livello qualitativo e la idoneità dei singoli prodotti ad essere
impiegati in condizioni di esercizio diverse. Si è resa quindi necessaria
l'introduzione di altri sistemi di
classificazione.
Classifiche API
La prima
classificazione fu presentata ne! 1947 dall'American Petroleum Institute
(API), che definì tre tipi di olio motore in base alla loro additivazione.
Essi erano: Regular, Premium, Heavy Duty (HD).
In linea generale gli
oli del tipo Regular erano minerali puri, quelli tipo Premium contenevano
inibitori di ossidazione e quelli Heavy Duty (HD) contenevano inibitori di
ossidazione e limitate quantità di additivi detergenti-disperdenti.
Le denominazioni
Premium ed HD sono ancora impiegate, ma con significato diverso da quello
che avevano in origine: Premium indica genericamente un prodotto di buona
qualità mentre HD contraddistingue gli oli con alte proprietà
detergenti-disperdenti. Questa classificazione non teneva conto delle
differenti esigenze di lubrificazione dei motori a benzina e di quelli
Diesel; inoltre non prendeva in considerazione le diverse condizioni di
funzionamento dei motori. Per tali ragioni sia i costruttori di motori che
i produttori di olio riconobbero che essa era del tutto inadeguata.
Di conseguenza l'API,
con la cooperazione dell'American Society for Testing and Materiais (ASTM)
sviluppò nel 1952 un nuovo sistema di classificazione; detto sistema fu
revisionato nel 1955 ed ancora nel 1960.
La seconda
classificazione API descriveva le condizioni di servizio dei motori. Essa
prevedeva tre servizi diversi per i motori a benzina (ML, MM, MS) e tre
per i motori Diesel (DG, DM, DS).
I servizi sono
descritti nella tab. III.
Questo sistema non dava
indicazioni sulle caratteristiche che un olio doveva possedere per essere
incluso nelle singole classi; di conseguenza esisteva un largo margine di
discrezionalità nell'indicare la rispondenza di un prodotto ai vari tipi
di servizio.
Per evitare tale
indeterminatezza tre grandi case automobilistiche americane, la General
Motors, la Ford e la Chrysler, si accordarono nel 1957 per mettere a punto
metodi di prova su motori a benzina di loro produzione che esprimessero in
termini quantitativi i requisiti che un olio doveva
avere per essere qualificato idoneo al servizio MS.
Tab.
III - Seconda classificazione API.
I metodi di prova,
ufficializzati con la denominazione di sequenze MS, erano originariamente
in numero di cinque, indicati con i numeri romani I, II, III, IV e V.
Subirono in seguito
successive modifiche per cui attualmente sono ridotti a tre.
Per quanto riguarda i
lubrificanti per motori Diesel, non essendosi raggiunto l'accordo sui
metodi di prova da adottare, invalse l'uso di considerare idonei ai
servizi DG, DM e DS gli oli che rispondevano alle seguenti specifiche:
— Servizio DG:
Specifica MIL-L-2104 A dell'USA Departement of thè Army o specifica
Militare Britannica DEF-2101-C.
— Servizio DM;
Specifica U.S. Army 2-104B Supplement 1, o MIL-L-2104 B, o DEF-2101-D.
— Servizio DS:
Specifica MIL-L-45199 B, o Caterpillar Superior Lubricant Series 3.
La seconda
classificazione API era già un grande passo in avanti rispetto alla
precedente, ma, come abbiamo visto non stabiliva quali dovessero essere le
prestazioni dell'olio per essere idoneo ai diversi servizi. Si era creata
inoltre la necessità di un sistema più flessibile, aperto cioè ai
prodotti più avanzati che, come era prevedibile, sarebbero stati
formulati successivamente alla sua definizione.
Per tali ragioni, nel
biennio 1969-1970 l'API, l'ASTM e la SAE cooperarono per mettere a punto
una classificazione completamente nuova.
La SAE stabilì che
dovevano essere considerate otto categorie di oli motore di interesse
commerciale. Da parte sua l'ASTM stabilì i metodi di prova e le
prestazioni per ciascuna delle otto categorie. L'API invece preparò un
linguaggio d'impiego, introducendo nuove sigle per ciascuna delle diverse
condizioni di esercizio.
Il nuovo sistema di
classificazione ha permesso di definire o distinguere con migliore
precisione gli oli motore in base alle loro prestazioni e di correlare
più facilmente ciascun, olio al tipo di servizio per il quale è stato
studiato.
La più recente
versione (1980) della nuova classificazione API comprende dieci tipi di
servizio, sei per motori a benzina e quattro per motori Diesel.
Le sigle dei diversi
servizi sono formate da due lettere, delle quali la prima ìndica se
l'olio è destinato a motori a benzina (lettera S) o a motori Diesel
(lettera C) mentre la seconda è ottenuta dalla successione delle lettere
dell'alfabeto. Si hanno
quindi rispettivamente le due serie di sigle SA, SB, SC, SD, SE, SF e CA,
CB, CC, CD.
Nelle tab. IV è
riassunta l'attuale classificazione API con le descrizioni dei servizi, le
specifiche militari e civili corrispondenti e le prove motoristiche che
devono essere superate per ogni servizio.
Per ciascun servizio è
riportata anche la sigla corrispondente della seconda classifica API.
Tab.
IV - Nuova classificazione API per oli per motori a benzina (1980)
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